Contraccezione non ormonale

Metodo della temperatura basale

Si basa sull’osservazione della temperatura corporea, che aumenta nel periodo tra l’ovulazione e la mestruazione. Infatti, la temperatura corporea è bassa durante le mestruazioni ed i giorni successivi ad essa, e si abbassa ulteriormente poco prima dell’ovulazione, per poi innalzarsi di alcuni decimi di grado fino all’arrivo della mestruazione successiva. Va misurata al mattino appena sveglie e la rilevazione può essere orale, anale o vaginale. Dopo che per tre giorni consecutivi si registra un rialzo della temperatura inizia il periodo non fertile. E’ quindi necessaria l’astensione dai rapporti sessuali dall’inizio della mestruazione fino a quando si riscontrano 3 giorni consecutivi di temperatura basale elevata. E’ importante ricordare che diverse situazioni alterano la temperatura corporea: malesseri, sforzi fisici, tensione nervosa, l’assunzione di discrete quantità di alcolici la sera prima.

Percentuale di fallimento: intorno al 3%.

Metodo Billings

Il metodo si basa sull’osservazione del muco cervicale (prodotto dalle ghiandole presenti sul collo dell’utero). Esso cambia aspetto e consistenza dall’inizio di una mestruazione all’inizio della seguente. Dopo la mestruazione la donna non rileva il muco (e questi giorni sarebbero sicuri per avere rapporti sessuali senza rischio di gravidanze). In seguito, la quantità di muco aumenta fino a diventare visibile e durante l’ovulazione diventa più fluido trasparente ed elastico; dopo l’ovulazione diventa opaco ed appiccicoso. Dopo 4 giorni dalla cessazione di un muco fluido e filante iniziano i giorni non fertili. E’ importante tenere conto che il muco che fuoriesce dalla vagina può alterarsi in seguito a lubrificazione da eccitazione sessuale, o in seguito ad infezioni, o per la presenza di liquido seminale.

Percentuale di fallimento: varia dal 2,8 al 19,6%.

Coito interrotto

Questo metodo consiste nella non deposizione dello sperma nella vagina durante il rapporto sessuale. Ossia durante il rapporto l’uomo ritira il pene dalla vagina della donna quando sta per eiaculare.

Percentuale di fallimento: varia dal 16 al 25%.

Metodi barriera

Preservativo femminile

Il preservativo femminile è una morbida guaina trasparente che si inserisce nella vagina prima di un rapporto sessuale. Esso forma una barriera tra il pene e la vagina, ricoprendo il canale vaginale, che va dalla cervice ai genitali esterni. Non contenendo lattice è più resistente, ipoallergenico e può essere usato sia con lubrificanti a base oleosa che con quelli a base acquosa, a differenza di quello maschile. Inoltre è inodore, può essere inserito indipendentemente dall’erezione maschile e non richiede l’immediato ritiro del pene dopo l’eiaculazione.

Percentuale di fallimento: varia dal 5 al 21 %

Preservativo Maschile

Il profilattico o condom è una guaina di gomma che va posizionato sul pene eretto, ricoprendolo interamente. In tal modo lo sperma che fuoriesce dal pene durante l’eiaculazione rimane all’interno della stessa guaina. In questo modo si usufruisce di una doppia protezione: contro le gravidanze indesiderate e contro le malattie trasmesse sessualmente (MST), compresa l’HIV/AIDS.

Percentuale di fallimento: va dal 2 al 15%

Diaframma

Consiste in una barriera di gomma che la donna inserisce in vagina dopo aver applicato sul bordo una crema spermicida. Si tratta di una coppa di gomma circondata da una minuscola molla che si piega per l’inserimento e si posiziona nel canale vaginale, coprendo così la cervice. Esistono vari diametri a seconda della larghezza del canale vaginale. La donna lo inserisce subito prima del rapporto sessuale o fino a 3 ore prima, e va lasciato in vagina per 6/8 ore dopo il rapporto.

Percentuale di fallimento: 6-16%

Cappuccio cervicale

Il cappuccio cervicale è una piccola ventosa di gomma che si inserisce come una ventosa sul collo dell’utero.

Percentuale di fallimento: lievemente maggiore di quella del diaframma

Spugne

Sono delle spugne di poliuretano che contengono uno spermicida. Devono essere inserite profondamente in vagina fino ad arrivare al collo dell’utero e agiscono assorbendo l’eiaculato. Devono essere lasciate in vagina per almeno 6 ore dopo il rapporto sessuale.

Percentuale di fallimento: va dal 9 al 16%

Spermicidi

Sono delle sostanze chimiche che vengono inserite in vagina prima di ogni rapporto. La loro azione consiste nell’immobilizzare e distruggere gli spermatozoi.

Percentuale di fallimento: va dal 6 al 26 %

Contraccezione meccanica intrauterina (IUD)

Si intende un dispositivo intrauterino (detto IUD dalle iniziali del nome inglese Intra-Uterine-Device o spirale dal nome delle prime forme create) che viene posizionato dal medico all’interno dell’utero. Ne esistono di diversi tipi per forma, materiale e contenuto; possono infatti essere composti prevalentemente di materiale plastico e/o contenere sostanze quali il rame, argento, oro. Una volta posizionato in utero può permanere per un tempo massimo dipendente dal tipo di spirale (attualmente non oltre i 5 anni), e può comunque essere rimosso in qualunque momento la donna lo desideri.

Percentuale di fallimento: intorno allo 0,8 – 1%

Spirale medicata

Si tratta di una spirale che oltre ad essere composta come tutte le altre spirali a base plastico, contiene un ormone, il levonorgestrel, che viene rilasciato giornalmente al dosaggio di 20 mcg al giorno.

Percentuale di fallimento: 0,2 – 0,1%

Contraccezione ormonale

Pillola

Questo anticoncezionale è composto da estrogeni e progestinici sintetici, sostanze molto simili ai due ormoni prodotti naturalmente dalle ovaie delle donne (estrogeno e progesterone). Agisce bloccando l’ovulazione, ovvero la liberazione di una cellula uovo che avviene mediamente 14 giorni dopo l’inizio della mestruazione. L’assorbimento di tali ormoni sintetici avviene attraverso la digestione delle pillole che vengono assunte giornalmente; per questo, se c’è un’indigestione o si assumono altri farmaci come gli antibiotici, nei giorni limitrofi è necessario proteggersi anche con un metodo barriera, dato che l’assorbimento e quindi la funzione della pillola potrebbero essere compromesse.

L’inizio dell’assunzione giornaliera della pillola avviene con il primo giorno di mestruazione e la posologia è variabile, dal classico ciclo giornaliero di 21 giorni (seguiti da 7 giorni di pausa per poi ricominciare con una ulteriore confezione), a quello di 24 giorni (seguiti da 4 giorni di sospensione), oppure 28 (senza alcuna sospensione tra una confezione e l’altra); la posologia varia a seconda del tipo di pillola.

Percentuale di fallimento: 0,2 – 0,1%

Cerotto

E’ lo stesso meccanismo della pillola, ma l’assunzione avviene attraverso la pelle, mediante l’utilizzo di cerotti posizionati una volta alla settimana per un totale di 3 settimane, seguito da 1 settimana di riposo.

Percentuale di fallimento: 0,2 – 0,1%

Anello

E’ lo stesso meccanismo della pillola, ma l’assorbimento degli ormoni sintetici avviene attraverso la mucosa vaginale, inserendo un anello in vagina e lasciandolo per 21 giorni, seguiti da 7 giorni di pausa, per poi inserire un nuovo anello.

Percentuale di fallimento: 0,2 – 0,1%

Minipillola

È composta da uno solo dei 2 ormoni sintetici, il progestinico, e va presa tutti i giorni, senza pausa. Si tratta di una pillola che può essere assunta durante l’allattamento.

Percentuale di fallimento: 1%

Iniezione di ormoni

Si tratta di una iniezione ‘deposito’, che in Italia è disponibile per iniezione intramuscolare (Depoprovera), all’inizio del ciclo mestruale, e blocca l’ovulazione per circa 100 giorni, quindi la frequenza dell’iniezione è ogni 3 mesi.

Percentuale di fallimento: 0 – 0,7%

Microimpianti: l’anticoncezionale “a bastoncino” sottocutaneo

Sono dei dispositivi sottocutanei costituiti da sostanze biodegradabili in grado di rilasciare lentamente piccole quantità di progestinico (Norplant, Implanon). Vengono appunto inseriti sotto la cute dell’avambraccio ambulatorialmente, con o senza anestesia locale (la procedura richiede pochi minuti). In tal modo viene rilasciato lentamente del progestinico per tre anni.

Percentuale di fallimento: 0 – 0,7%

Metodi irreversibili

Consistono nella possibilità di impedire in maniera irreversibile la fecondazione. In questi casi si parla di sterilizzazione chirurgica sia femminile che maschile. Viene per lo più richiesto da coppie che hanno già figli.

La sterilizzazione è un intervento chirurgico in anestesia generale o locale che comporta la modifica definitiva dell’anatomia e della fisiologia dell’apparato riproduttivo, causando l’impossibilità alla riproduzione.

Sterilizzazione femminile

La legatura, l’occlusione, la coagulazione delle tube sono tutte equivalenti e consistono nella chiusura di quelle strutture poste tra utero ed ovaie in cui avviene l’incontro tra cellula uovo e spermatozoo.
Le modalità per accedere alle tube sono:

  • mini laparotomia, attraverso una piccola incisione cutanea;
  • laparoscopia, che utilizza piccole incisioni cutanee di un centimetro attraverso le quali vengono inseriti strumenti ottici.

Sterilizzazione

Il principale intervento chirurgico attraverso il quale si effettua la sterilizzazione maschile è la vasectomia, ossia la recisione dei vasi deferenti, che sono i vasi che trasportano gli spermatozoi prodotti dai testicoli verso la vescicola seminale. L’operazione può essere eseguita in anestesia locale in ambulatorio o in ospedale.