Da quando è stata fondata, LAIGA riceve mediamente 10 telefonate alla settimana da donne provenienti da tutt’Italia che chiedono informazioni riguardo l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), dal limite gestazionale per effettuare un’IVG, alle modalità di accesso ai servizi.
Ma una fra tutte è la più ricorrente: dove poter effettuare una IVG ?   

Nonostante la Legge 194/78 sia stata adottata ormai 43 anni fa, in oltre quattro decenni non è mai stata fornita un’informazione chiara, pubblica e trasparente da parte del governo sul tempo entro cui è possibile effettuare una interruzione di gravidanza, né tanto meno sulle modalità di accesso ai sevizi di IVG, e soprattutto sugli ospedali a cui ci si può rivolgere per ricorrere a questo servizio.

Questo è particolarmente problematico, dato l’elevatissimo tasso di obiezione di coscienza nel nostro Paese. Non è mai esistita, sul sito del governo ed in particolare del Ministero della Salute, alcuna informazione a riguardo.
Questo lascia le donne e le persone gestanti in balìa della sorte in un momento in cui è necessario agire in fretta per restare nei limiti gestazionali previsti dalla legge.

Le donne e le persone gestanti si muovono per sentito dire, si rivolgono a personale medico obiettore (che costituisce in media il 70% del personale totale) che fornisce indicazioni spesso incomplete, perdendo così del tempo prezioso.

Al contrario, altri governi offrono informazioni preziose. Per esempio, il governo inglese offre sul proprio sito informazioni adeguate.
Persino il governo Irlandese, Paese che ha legalizzato l’aborto solo 3 anni fa nel 2018, ha creato un sito apposito. E la trasparenza non si è fermata al tempo del COVID19. Infatti, in questo periodo, i siti del governo inglese e irlandese hanno addirittura diffuso in tempo reale notizie, linee guida e luoghi a cui rivolgersi.

In Italia, invece, le donne non sapevano dove andare: i servizi chiudevano ad effetto domino e gli stessi servizi in chiusura non erano in grado di dare indicazioni alternative relative al servizio di interruzione volontaria di gravidanza.
Insomma, per le donne italiane è stato ed è tuttora un momento difficile. Per non parlare delle donne straniere, molte delle quali si trovavano con documenti scaduti (vista l’impossibilità di rinnovo dei permessi di soggiorno a causa della chiusura degli uffici) e per questo non accettate.

Già nel 2008, LAIGA aveva posto al centro della sua missione aiutare le donne per poter dare loro informazioni immediate affinché non perdessero tempo utile e potessero orientarsi velocemente. D’altro canto, un altro obiettivo fondamentale per noi è sempre stato quello di voler trovare ed unire que* poch* collegh* non obiettor* che effettuano IVG e permettono così alle donne di usufruire della legge 194 /78.

Così è partita l’idea di creare una mappa dei luoghi dove è possibile usufruire del servizio di interruzione volontaria di gravidanza e delle rispettive modalità di accesso.

Da quel momento è stata un’impresa complicatissima, titanica, e non solo per le poche risorse di cui un’organizzazione di volontari* come LAIGA dispone. Purtroppo, dall’ultima relazione fatta dal Ministro della Salute al Parlamento sui dati del 2018 è emerso che – in media- solo il 64,9% degli ospedali offre questo servizio, nonostante la legge 194/78 nel suo articolo 9 affermi che gli enti ospedalieri (non parla solo di una parte !!!!) devono garantire tutti tipi di IVG.

Ma quali sono, dove sono, quale tipologia di IVG (farmacologica o chirurgica) offrono, entro o anche successivamente ai 90 giorni per patologie del feto o per pericolo di vita per la donna, secondo quanto prevede la Legge 194?

Per raccogliere queste informazioni abbiamo cominciato a lavorare sulla costruzione di questa mappa telefonando ai vari ospedali, così come fanno le donne. Le reazioni sono state le più svariate: da chi rispondeva immediatamente dando notizie utili (val D’Aosta) ai telefoni che risultavano sempre occupati, a chi non rispondeva mai, a chi a domanda specifica non voleva rispondere, manifestava vera e propria omertà o disprezzo, o persino non sapeva.

Tra gli ospedali che ci hanno risposto e che abbiamo potuto mettere sulla mappa, 238 fanno IVG chirurgica e 194 IVG farmacologica, mentre 25 non hanno voluto dichiarare la tipologia  di interruzione. Insomma, capire qualcosa è stata un’ardua battaglia anche per noi, che comunque avevamo gli strumenti e la forza per attraversare barriere. Tale impresa titanica ha preso molte nostre energie  e tantissimo tempo.

Inoltre col passare del tempo e mentre testavamo nuovi ospedali, è anche capitato purtroppo che  in alcuni altri, già testati, il reparto IVG chiudeva per il pensionamento dell’unic* ginecolog*  non obiettor*. E per finire è arrivato il COVID, che come dicevamo, ha fatto chiudere o redirezionare un gran numero di ospedali. Quindi la mappa che stavamo quasi definendo, è stata completamente sovvertita durante l’epidemia dovuta al Covid19, con molti ospedali che hanno improvvisamente chiuso i servizi di Interruzione volontaria di gravidanza. Ci sono stati casi in cui il servizio è stato trasferito presso altri ospedali, mentre altri hanno chiuso il servizio e basta. Lo stesso hanno fatto i consultori. Il tutto disattendendo decreti ministeriali che stabilivano che l’intervento di IVG è da considerarsi urgente. Purtroppo, la situazione è drammatica: spesso gli operatori stessi non hanno alcuna idea sul se i servizi chiusi riapriranno e quando. Altri servizi dislocati da una città all’altra non sanno se rientreranno nella situazione precedente alla pandemia.

Data l’urgenza – ancora più pressante in questa situazione – di aiutare le donne e le persone gestanti nell’accesso a questo diritto che dovrebbe essere garantito da oltre 40 anni dalla legge italiana, abbiamo velocemente cercato di revisionare e pubblicare la mappa con quanta più attenzione possibile, cercando di verificare, per quanto possibile, quali centri sono ancora attualmente in piedi. Così abbiamo deciso di rendere pubblici quei dati che abbiamo raccolto.

Siamo consapevoli che – dato il continuo sovvertimento- non riusciamo a fornire una mappa assolutamente definitiva, anche perché probabilmente alcuni ospedali hanno ulteriormente cambiato modalità di accesso negli ultimi mesi o lo faranno a breve. La mappa non ha la pretesa di essere onnicomprensiva e totalmente esaustiva, e ci impegniamo ad aggiornare continuamente questo strumento al servizio delle donne. Ma abbiamo comunque deciso per la responsabilità che ci guida e il lavoro decennale sul tema, che dovevamo offrire alle donne almeno dei punti di partenza e di riferimento per orientarsi in questa giungla tutta italiana.

La mappa è in divenire, e chiediamo pubblicamente a chiunque di rettificare informazioni qualora ce ne fossero di sbagliate o incomplete o avvertendoci qualora ci siano ulteriori cambiamenti. Ogni feedback è assolutamente ben accetto e gradito per aiutare questo lavoro che da anni portiamo avanti in maniera del tutto volontaria e senza usufruire di nessun fondo esterno.


Di seguito la mappa:

Ne hanno parlato:

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/05/27/news/aborto_ecco_la_mappa_degli_ospedali_che_applicano_o_violano_la_legge_194-302933968/

https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021/05/31/interruzione-di-gravidanza-la-mappa-degli-ospedali-che-applicano-la-194_80aa6c96-9e9f-47e2-97bc-7bd46ac68fd7.html

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/italia-tv/1304875/interruzione-di-gravidanza-la-mappa-degli-ospedali-che-applicano-la-194.html

https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/interruzione-gravidanza-mappa-ospedali-che-applicano-194/AEqwM9M