MATERIALE SCIENTIFICO

Raccomandazioni del CNGOF per le IVG durante COVID-19

(versione del 17 marzo 2020, soggetta a modifiche)

Limitazione delle consultazioni presso il servizio IVG:
– Mantenimento di consultazioni per la richiesta di IVG
– Annullamento delle consultazioni sulla contraccezione.
– Annullamento delle consultazioni post-IVG. Inviare la paziente alle urgenze ginecologiche in caso di problemi riferiti dalla paziente durante la telefonata per la cancellazione della consultazione post-aborto. Il controllo delle IVG farmacologiche viene eseguito dal test HCG che viene comunicato al centro.

Limitare le cure, la durata e la complessità in ospedale:
– Incoraggiare l’IVG farmacologica a casa spiegando i motivi alla paziente.
– Favorire l’aborto chirurgico in anestesia locale spiegando i motivi alla paziente.
– Raggruppare in un unico luogo e accesso: consulto ginecologico, anestesista, campioni biologici, ecografia di datazione.
– Non accettare accompagnatori.

Filtro delle pazienti che vengono al centro per la consultazione della richiesta di IVG:
farmacologia in ospedale, e chirurgica: Screening della paziente “possibile COVID-19” (definizione Public Health France) con alcune domande e misurazione della temperatura prima di entrare in servizio.

Se la paziente non è “possibile COVID-19”, eseguire la procedura (consultazione della richiesta IVG senza alcuna procedura specifica.

Se la paziente è “possibile COVID-19”, è necessario impostare una procedura adattata con il proprio centro di riferimento per la diagnosi COVID-19. A seconda del tempo e del luogo, alcuni centri di riferimento non possono più assorbire le richieste del test. Ecco le due possibilità di discutere con il tuo centro di riferimento COVID19 e con i responsabili dell’organizzazione del tuo stabilimento.

1 – Possibilità di test COVID-19 abbastanza rapidamente
– Non eseguire la procedura farmacologica o chirurgica prima di conoscere il proprio stato COVID- 19, che può essere conosciuto entro la giornata contattando la paziente entro 24 ore.

– In caso di paziente con diagnosi negativa per COVID-19, eseguire la procedura pianificata (IVG medica o chirurgica).

– In caso di paziente COVID-19, rinvio della procedura a seconda dell’evoluzione delle condizioni del paziente e del rischio di contagiosità. Questo dovrebbe essere coordinato con il team che si prende cura del paziente per il trattamento di COVID-19. Ciò implica situazioni in cui vi sarà il rischio di superare la scadenza legale. Per queste situazioni, a seconda dell’organizzazione dei diversi centri e del loro ambiente, sarà necessario posticipare l’aborto anche se diventa un ITG, oppure effettuare l’aborto assumendosi il rischio di effettuare un intervento rischioso per altri pazienti e operatori sanitari.

2 – Nessuna possibilità di test COVID19 abbastanza rapidamente
Rinviare la procedura fino alla scomparsa dei sintomi rimanendo in contatto con il paziente sull’andamento dei suoi sintomi. Prendere in considerazione il rapporto beneficio / rischio di un aborto che può essere ritardato e il rischio di contagio di pazienti e caregiver. Per i pazienti a rischio di superamento della scadenza, consultando un termine sconosciuto o un aborto pianificato che probabilmente superi la scadenza, sarà necessario consultare caso per caso. Se, in questi casi, è prevista una consultazione o viene effettuato un aborto, devono essere messe in atto le precauzioni necessarie.

per aggiornamenti
www.cngof.fr

Infezione da coronavirus (COVID-19) e cura dell’aborto

www.rcog.org.uk

Versione 1: pubblicata sabato 21 marzo 2020 – guida per gli operatori sanitari sulla cura delle infezioni e dell’aborto da coronavirus (COVID-19), pubblicata dal Royal College of Obstetricians and Gynecologists, Faculty of Sexual and Reproductive Healthcare e British Society and Abortion Care Providers.

SINTESI

1.4 PRIORITÀ
• L’assistenza all’aborto è una parte essenziale dell’assistenza sanitaria per le donne: i servizi devono essere mantenuti uniformi in caso di sospensione di servizi non urgenti o elettivi…

Favorire aborto medico “a causa della riduzione del rischio di morbilità, miglioramento dei costi e migliore assistenza ai pazienti.

ABORTO FARMACOLOGICO
• Le donne in stato di auto isolamento dovrebbero essere in grado di ritirare il loro pacchetto terapeutico per un aborto farmacologico, da parte del ginecologo previa consultazione remota e con un contatto minimo…

• FORNIRE ASSISTENZA PER L’ABORTO SENZA ULTRASUONI PRE PROCEDURA DI ROUTINE

2-1 I motivi per eseguire un’ecografia prima dell’aborto nel primo trimestre includono
1. Se una donna non è in grado di fornire un a data per l’ultima mestruazione con ragionevole certezza
2. Storia o sintomi indicativi di un alto rischio di gravidanza ectopica, ad esempio:
• Presenza di dolore addominale unilaterale e sanguinamento / spotting vaginale che potrebbero indicare una gravidanza ectopica
• Precedente gravidanza extrauterina
• Storia di danno tubarica o sterilizzazione chirurgica

2.2 ANALISI DEL SANGUE
Fornire assistenza per l’aborto senza esami del sangue pre-procedura di routine. Infatti secondo il NICE(National Institute of Health and Care Excellence ) non sono raccomandati. Esami del sangue di routine come come emocromobinopatie o( come emocromo completo) da NICE2 e dovrebbero essere effettuati solo se sono preoccupazioni cliniche specifiche

LA DETERMINAZIONE DELLO STATO DI RHESUS (RHD)

Per l’aborto farmacologico non è richiesto prima (NICE 1.3.2).
Per l’aborto chirurgico, la guida NICE lo consiglia dopo 10 settimane,…
Infatti ,dati recenti della citometria a flusso suggeriscono che l’emorragia feto-materna all’inizio della gravidanza sia molto inferiore a quanto ci si aspettava, specialmente dove il il metodo Karman è usato al posto del classico curettage. Un piccolo studio eseguito su42 donne, che hanno subito un’evacuazione uterina chirurgica, ha dimostrato che nessuna di esse a poi avuto livelli di cellule fetali sufficienti a causare isoimmunizzazione…

• IL CONSENSO
non deve avere una firma scritta, ma è necessario inserire nel diario clinico una nota, che specifichi la donna ha dato il consenso informato.

L’ABORTO CHIRURGICO
può essere eseguito in modo sicuro… senza richiedere anestesia utilizzando efficaci tecniche anestetiche locali (ad es. blocco paracervicale) sedazione cosciente o sedazione endovenosa